CONOSCETE   LA   STORIA   DEI   BIGLIETTI   D’AUGURI?

La parola "auguri" ci riporta magicamente ai tempi dell’antica Roma dove gli àugures erano persone di tutto rispetto: predicevano l’avvenire, immaginate quanto fossero amati e temuti nello stesso tempo.
Certamente di lì sarà venuta la tradizione di scambiarsi gli auguri in occasioni particolari, per esempio in occasione della nascita o a Capodanno. Questo per "dire", augurare, si direbbe oggi, il bene all’inizio di un nuovo ciclo della vita.
Con il tempo infatti l’espressione prese ad indicare l’aspetto positivo.
Molti furono i secoli che videro, alla maniera romana, lo scambio di auguri e regali proprio al capodanno, per…iniziare bene!
I primi auguri ad essere scritti su un cartoncino furono proprio questi. E’ stato ritrovato un biglietto tedesco risalente addirittura al 1475!
In Italia nobili e borghesi del Settecento usavano far stampare poesie destinate a parenti e amici per la fine dell’anno.
Alla fine del secolo si passò (inaspettatamente) dal profano al sacro: si organizzavano biglietti anche per Natale.
Ma è con l’inizio dell’Ottocento che divenne una moda tra i ricchi spedire auguri. Furono realizzati veri e propri capolavori con carte preziose e disegni di artisti contemporanei incisi o litografati.
Grazie allo sviluppo della stampa nella seconda metà del secolo divenne un fenomeno di massa.
Siamo arrivati al periodo vittoriano che ha prodotto biglietti con figurine e scritte romantiche, dagli effetti speciali ottenuti con : merletti, intagli, collage, ricami, fili colorati, aperture ad effetto.
Anche il soggetto subisce qualche arricchimento. Non solo si trattano soggetti religiosi, iniziano a comparire paesaggi fiabeschi, bambini che giocano con cagnolini, scene di vita con la neve. Si esalta la famiglia e gli affetti e compare Babbo Natale … Santa Claus (ne conoscete la storia? Se no, chiedetemela).
Il Presepe rimane il soggetto preferito per i biglietti che si aprono, magari a più strati che generano affascinanti scenografie.
Ma ci furono anche biglietti…originali con immagini di oggetti accatastati o del diavolo, per indicare magari l’anno vecchio, e auguri - rebus.
Tutti i gusti e…le tasche potevano essere accontentate…come oggi!
Forse i più conosciuti sono i cartoncini decorati con la polvere dorata.
Dai biglietti si passò ( i tempo cambiavano…) alla prima cartolina illustrata forse del 1870 opera di John S. Day.
In Germania il gusto per le decorazioni natalizie aveva creato un’industria che riforniva tutto il mondo attraverso gli emigrati.
Il Novecento con uno sviluppo particolare vede la perdita di qualità.
Per tornare a noi.. vi ricordate quando i biglietti si trovavano solo dal cartolaio? E le letterine di Natale con i brillantini di quando eravamo piccoli, che raccoglievano tutti i nostri buoni propositi?
Poi arrivò il supermercato che, con la quantità uccise la qualità. Aumentavano le spedizioni ma..negli anni ottanta ci fu un calo. Lentamente riprese la produzione di biglietti molto ricercati e aumentò l’acquisto ma forse più per accompagnare il regalo: nacquero i "chiudipacco".
E oggi? Con gli anni novanta e la riscoperta del bricolage le riviste hanno iniziato a dare stimoli sempre più raffinati per confezionare tutti i tipi di biglietti. Questa sezione ne è una testimonianza. Tra le ultime mode i biglietti in stile vittoriano con il collage e quelli realizzati con materiali diversi, tridimensionali.